Esame Colposcopico

L'esame colposcopico consiste nel guardare il collo dell’utero con uno strumento ottico, chiamato colposcopio, che ne permette un ingrandimento da 6 a 40 volte.

Per effettuare la colposcopia è necessario porre in evidenza il collo dell’utero mediante lo speculum vaginale e devono essere applicati dei liquidi reagenti (acido acetico e soluzione jodo-jodurata). Quando è necessario, la colposcopia può essere corredata da prelievi citologici (Pap test, HPV test), o da prelievi bioptici mirati, cioè eseguiti sotto guida colposcopica (biopsia del collo dell’utero, della vagina o della vulva).

Durante l’effettuazione degli esami possono essere fotografate parti anatomiche per essere utilizzate a scopo di documentazione.

La colposcopia è eseguita principalmente per prevenire e diagnosticare precocemente tumori del collo dell’utero.

Può essere utilizzata in tutti i casi in cui si voglia osservare attentamente i genitali femminili.

Le principali indicazioni all’esecuzione della colposcopia sono:

• pap test anomalo

• sospetto di infezione da papilloma virus (HPV) o di altre malattie a trasmissione sessuale (esempio: verruche genitali, herpes genitale, sifilide ecc)

• perdite di sangue atipiche tra un ciclo mestruale e l’altro o dopo i rapporti sessuali

• riscontro durante la visita ginecologica di lesioni, polipi o di irregolarità del collo dell’utero o della vagina

 

Ai fini dell’esecuzione dell’esame colposcopico è necessario:

• evitare rapporti sessuali e uso di creme, ovuli, lavande o tamponi vaginali nelle 48 ore precedenti all’esame

• portare con sé il giorno dell’esame l’esito degli ultimi Pap test eseguiti e l’esito di eventuali precedenti Colposcopie

• comunicare al medico ginecologo esecutore, l’assunzione di farmaci (soprattutto antiaggreganti e anticoagulanti) o eventuali reazioni allergiche (allergia allo iodio, ai mezzi di contrasto o agli anestetici locali)

• se la paziente è portatrice di prolasso della valvola mitralica o di altra valvulopatia, è necessario chiedere al cardiologo curante se effettuare la profilassi antibiotica dell’endocardite batterica prima dell’esame

• l’esame non può essere effettuato nel periodo mestruale o se presenti perdite ematiche abbondanti o una forte infiammazione vulvo vaginale

• comunicare allo specialista ginecologo esecutore un’eventuale gravidanza, nonostante l’esame possa essere eseguito in modo sicuro.

La durata dell’esame è di circa 30 minuti.